Lettera aperta di Papaleo (Alad Fand) all’assessore regionale alla Salute Latronico. Di seguito la nota integrale.

Gentile Assessore, nell’augurarLe un sincero buon lavoro,dopo averglieLo già fatto in privato, sono a rinnovarlo anche a nome dell’Associazione di Volontariato di cui da anni sono Presidente.
Un augurio che spero possa sortire un sollecito incontro,che formalmente vado a richiedere, al fine di poter rappresentare “de visu”le tante e crescenti difficoltà che da anni attraversa il comparto della Sanità in questa nostra bistrattata Regione (anche a causa del cosidetto “federalismo”intervenuto a causa della modifica del Titolo V della Costituzione);difficoltà e problematiche che interessano particolarmente la sempre crescente platea di Cittadini affetti da una patologia,quale il Diabete,anche a causa della popolazione anziana che interessa la società lucana,specie quella residuale e residente nelle aree più interne del disarticolato nostro territorio,laddove registriamo spesso l’assenza di personale medico e sanitario,aggravata dalle difficoltà a potersi spostare a causa del’atavico carente sistema trasportistico e viario.
La patologia diabetica interessa nella nostra regione oltre l’8% della popolazione residente,quella conclamata ( fra le prime regioni in Italia);essendo,però,tale malattia asintomatica,tanti altri non sanno di esserne affetti (i così detti silenti) e lo scoprono quanto scoppiano le complicanze, che sono terrificanti ed invalidanti  (ictus, infarto, cecità, dialisi, amputazione arti inferiori e più recentemente un trial ci dice che anche il tumore potrebbe essere causato dal diabete); da qui l’importanza della Sua recente e fra le prime dichiarazioni pubbliche, quale Assessore alla Sanità,di avviare Campagne di Prevenzione alla Salute.
Intanto,come Associazione di Pazienti Diabetici,da alcuni anni ci siamo prodigati nella effettuazione di appositi Screening sull’intero territorio regionale,spesso senza alcun supporto istituzionale,salvo qualche modesta collaborazione di altre Associazioni di Volontariato presenti sul nostro territorio.
Prevenzione assolutamente urgente e necessaria,anche per la logica di risparmio economico,in quanto un diabetico con pluripatologie rende esosa la spesa sanitaria ( fino a quintuplicarla),oltre all’incidenza sulla spesa sociale a causa delle invalidità indotte; ma, principalmente, per l’abbattimento della qualità di vita delle persone colpite.
Nello specifico,inoltre, circa l’attenzione fin qui rivolta a questa patologia va detto che molto si è tentato di fare da parte della Istituzione preposta,ma con scarso successo;infatti,si era deciso di creare un apposito “Osservatorio Regionale sul Diabete”, mai decollato; si era riusciti a far recepire il “Manifesto dei Diritti della Persona con Diabete”, poi diventato “Manifesto dei Diritti e dei Doveri della Persona con Diabete”,di fatto lasciato semplice atto cartaceo;altro recepimento formale quello del “Piano Nazionale Diabete”, anche questo rimasto quale semplice assunto,pur essendo stata la nostra prima Regione a recepirlo;prima Regione ad aver trasformato in Lea (Livello Essenziale di Assistenza) e, quindi, aver reso prescrivibile il microinfusore per i soggetti insulino dipendenti (sprone per le restanti regioni che subito si adeguarono), a cui ha fatto seguito la prescrizione dei sensori per la misurazione in continuo della glicemia,ma che ha di fatto determinato differenti modalità e come Basilicata non siamo alla pari delle altre regioni,anche se recentemente pare ci si stia adeguando ma con molta lentezza; l’azione più significativa è stata,infine,l’emanazione della Legge Regionale 9/2010,attraverso la quale bisognava realizzare la “Rete Integrata Ospedale Territorio della Patologia Diabetica e delle Patologie Endocrino-metaboloche”; un impegno,questo,più volte affrontato nell’ultima legislatura regionale,anche attraverso appositi “Gruppi di Lavoro”della Speciale Commissione Diabete,con indicazioni alquanto mirate alla realizzazione dell’apposita Rete,ma anche queste fallite miseramente.
Tutto quanto, infine, mirato essenzialmente a determinare quella qualità e tempestività di assistenza e cura sul territorio in una logica di riuscire a mettere in essere quanto pure avevamo sintetizzato a livello nazionale,come FAND,in un apposito manifesto titolato “Meno Ospedale e Più Territorio”, anche questo, purtroppo, rimasto mera utopia,forse nell’attesa di porre in essere la realizzazione del sistema,attualmente solo annunciato degli “Ospedali e Case di Comunità”; anche se solo recentemente qualcosa si sta tentando di fare attraverso la nuova “governance”assegnata sperimentalmente alla Farmacie.
Intanto, registriamo amaramente che se per il passato ci si dava almeno la possibilità di riuscire ad incontrarci attraverso le riunioni della succitata Commissione per denunciare ed evidenziare i fabbisogni, negli ultimi tempi tali riunioni si sono alquanto dilatate nel tempo, forse anche per il continuo alternarsi dei Direttori Generali del Dipartimento chiamati a presiederle; ciò nondimeno tanto si è tentato di fare,sebbene con scarso risultato,come attraverso la proposta di allertare “Centri Diabetologici Privati Accreditati”almeno per abbattere le liste di attesa,dilatatesi anche per l’assenza di Specialisti Diabetologi andati in pensione:
Anche per questo avverto la necessità di avere un sollecito incontro finalizzato a chiarire e rendere anche Lei edotto della realtà di questo variegato mondo rappresentato dalle Persone affette da Diabete al fine di riprendere con rinnovato impegno le tante e necessarie aspettative intese a migliorare la loro vita.
In attesa di sollecito riscontro e opportuno incontro sono a rinnovaLe i sensi di stima che da sempre ho avuto nei suoi confronti.

 

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